AUSTRALIA. Le scuole religiose non devono essere chiuse ai gay

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L’Australia cerca di vietare alle scuole di espellere gli studenti gay. Canberra mira a vietare alle scuole private o comunque religiose di espellere gli studenti sulla base della loro tendenza sessuale.

Lo ha detto il primo Ministro Scott Morrison il 13 ottobre, ripreso da Reuters. Il dibattito sui diritti personali nel paese sta crescendo in vista di una cruciale elezione suppletiva per la coalizione liberale e nazionale al governo di Morrison nella sede di Wentworth a Sydney, il 20 ottobre. «Prenderò provvedimenti per garantire che gli emendamenti siano introdotti non appena possibile per chiarire che nessuno studente di una scuola non statale dovrebbe essere espulso sulla base della sua sessualità», sono state queste le parole di Morrison in una dichiarazione.

La dichiarazione, che ha esortato il Parlamento ad affrontare la questione nelle prossime due settimane, fa seguito a un’offerta di sostegno da parte del più grande partito di opposizione, il Laburista, per abrogare le esenzioni legali che permettono alle scuole religiose di poter discriminare gli studenti.

L’arcivescovo Mark Coleridge, presidente della Conferenza episcopale cattolica australiana, ha chiesto la scorsa settimana l’uguaglianza nell’occupazione scolastica e nelle iscrizioni. «Una volta assunti o iscritti, ci si aspetta che le persone all’interno di una comunità scolastica cattolica aderiscano alla missione e ai valori della scuola», riporta il quotidiano Sydney Morning Herald. «Il nostro governo non sostiene l’espulsione di studenti dalle scuole religiose non statali sulla base della loro sessualità», ha aggiunto Morrison.

Il parlamento australiano ha già votato per legalizzare i matrimoni omosessuali a dicembre 2017, dopo che un’indagine statistica nazionale ha mostrato una schiacciante maggioranza a favore dei sindacati. Morrison ha detto che il governo stava lavorando utilizzando le risposte alle raccomandazioni fatte da un comitato di revisione per esaminare se le modificazioni di legge avessero limitato la libertà religiosa o meno. Le raccomandazioni non sono comunque state rese pubbliche.

Luigi Medici