Allarme brucellosi

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AUSTRALIA – Camberra 29/08/2013. L’Agenzia australiana veterinaria della Sanità (Livestock Health and Pest Authorities Lhpa) sta chiedendo a tutti gli allevatori ovini di far visitare i loro arieti per scongiurare l’infezione da brucellosi ovina, a seguito dei recenti test positivi per evitare che la malattia si soffonda in tutto il Paese.

La brucellosi ovina è una malattia venerea causata dal batterio Brucella ovis, provoca noduli e cicatrici nel testicolo del montone, tali da pregiudicarne la fertilità. Molti produttori non sono consapevoli dei problemi che può causare la malattia, riduzione della fertilità o infertilità, percentuali di parto più basse tra le altre, e delle conseguenti perdite economiche. Un simile allarme alla fine del 1990, diffuso tra gli allevatori di Moulamein e Deniliquin, rivelò che la brucellosi ovina aveva infettato un terzo degli arieti, con notevoli danni economici. Non esiste un trattamento efficace per la brucellosi e tutti i produttori sono a rischio, avverte la Sanità veterinaria australiana. Unico rimedio è il controllo e il monitoraggio continuo della salute degli animali. La Lhpa intende creare dei gruppi di analisi in tutoli paese servendosi proprio dei produttori. Anche in Europa è stata scopetta una epidemia simile. Casi di brucellosi sono stati scoperti in alcuni cinghiali dal Veterinary test Central Institute di Lelystad nei Paesi Bassi; esami batteriologici positivi hanno riscontrato la presenza della Brucella Suis in due cinghiali in una mandria in migrazione nel Limburgo, nel sud del paese precisamente tra i comuni di Vaals en Margraten nella frontiera tra Belgio, Germania e Paesi Bassi.