Il crollo del petrolio non tocca l’Artico russo

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RUSSIA – Mosca 07/02/2015. Il calo dei prezzi mondiali del petrolio non ha un grande impatto sugli attuali progetti di esplorazione artica della Russia.

Lo ha annunciato il ministro dell’Energia russo Alexander Novak il 6 febbraio. «Il lavoro attuale nella zona Artica dipende poco dai prezzi del petrolio, perché l’obiettivo principale nei prossimi anni è l’opera di esplorazione, perforazione di pozzi esplorativi, prospezione pozzi e valutazione pozzi. Questi lavori possono essere eseguiti con qualsiasi prezzo del petrolio» ha detto Novak in una intervista alla tv Rossiya-24.
Novak ha anche dichiarato che nel prossimo decennio i progetti artici saranno valutati in base ad uno studio di fattibilità attualmente in corso. Le sue osservazioni sono stare fatte durante un periodo di esplorazione nei territori del nord della Russia, estrazione di petrolio e gas nell’Artico compresi, una regione con grandi riserve di carburante. Dal mese di giugno 2014, i prezzi del petrolio si sono dimezzati; a novembre 2014, i prezzi del greggio sono sprofondati, dopo che l’Opec ha annunciato che avrebbe mantenuti gli attuali livelli di produzione del petrolio. Il prezzo di un barile di Brent, che costava circa 115 dollari nell’estate 2014, attualmente si aggira intorno ai 60.