Argentina a caccia del suo petrolio

84

ARGENTINA – Buenos Aires. 03/06/13. Caos nel regime estrattivo petrolifero argentino. Ed ora il governo vuole mettere ordine. Oggi è stato siglato un accordo tra Governo e governatori locali per la verifica e il controllo sulle aziende private petrolifere in Argentina. Il presidente della federazione degli Stati produttori di petrolio in Argentina, (OFEPHI), Martin Buzzi ha detto che da ora in avanti le province e il governo centrale potranno controllare la regolarità delle estrazione dai giacimenti provati. E in caso di default ci saranno delle sanzioni nei confronti delle aziende private.

Il Governo e i governatori hanno dato vita ad una commissione che valuterà le attività intraprese dalle compagnie petrolifere nelle province. L’obiettivo è calcolare quanto i pozzi potrebbero produrre e come fare per estrarlo. Molti impianti hanno bisogno di nuove strutture o di tecnologia più avanzata. l’intervento pubblico sul privato si è reso necessario perché il consumo interno di petrolio è aumentato e bisogna sopperire ai bisogni: «Nel 2003 eravamo a 1,53 barile consumato per persona all’anno e nel 2012 abbiamo raggiunto 2.8» ha spiegato Buzzi. «Questo aumento di quasi il cento per cento del consumo nazionale di petrolio deve essere compensato con un maggior volume di produzione». «L’accordo siglato ta governo e province ha creato due organizzazioni: un comitato esecutivo, che è composto di governo nazionale e governatori, e specifica commissione tecnica valuta le aziende».