Argentina: cresce la domanda di energia

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ARGENTINA – Buenos Aires. Axel Kicilloff, viceministro all’economia ha detto che la domanda di energia «è cresciuto del 41 per cento» l’aumento avvenuta nel periodo 2003-2011 è dovuta all’aumento degli insediamenti industriali. La richiesta di aumento dell’energia ha richiesto e richiede uno «sforzo notevole in termini di investimenti». L’Argentina dunque si prepara all’ingresso dei privati nel mercato elettrico.

 

Il Vice ministro ha riferito, in conferenza stampa il 23 novembre, che servirebbe espandere ancora la rete «di aggiuntivi 7.000 megawatt di energia». «Stiamo parlando di infrastrutture, con 4.700 chilometri di distribuzione già realizzata». Il che ha comportato da parte pubblica di un investimento che ha portato ad un incremento della capacità elettrica in infrastrutture del 30%. Ancora oggi gli investimenti pubblici sono pari al 65% totale degli investimenti. Un esborso troppo alto per essere sostenuto nel tempo e per questo ha riferito il Vice Ministro «stiamo creando un quadro di riferimento in cui il settore privato sarà in grado di svilupparsi» il piano del governo prevede da un lato un aggiornamento del quadro normativo e dall’altro un piano di incentivi che potrà essere sfruttato per i prossimi 20 anni.

Tra le iniziative in cantiere continueranno i tassi agevolati per i consumatori per elettricità e gas perché secondo Kicilloff: «sono anche una politica salariale», perché permettono al consumatore di avere «più risorse da dedicare al consumo.

Secondo il Vice ministro, una famiglia nell’area metropolitana (AMBA) paga tassi per elettricità e gas equivalenti al 0,5% del loro stipendio, mentre la percentuale sale a Cordoba al 4%, il 3% in Cile, in Brasile 6% e il 12% in Uruguay.