Stiglitz sta con l’Argentina

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ARGENTINA – Buenos Aires 22/08/2014. In un’intervista rilasciata al quotidiano argentino Ambito Financiero, Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’Economia, appoggia le decisioni del govenro di Buenos Aires.

L’economista considera la decisione del governo argentino di riaprire la conversione del debito e di sostituire la Bank of New York Mellon con l’argentina Banco Nacion come fiduciario una «buona decisione» dicendo che la riapertura non dovrebbe essere obbligatoria, ma volontaria con un invito agli obbligazionisti ad aderire alla nuova strategia. «Da un punto di vista economico, è quello che avrei consigliato. Se ho un bene e voglio cambiarlo volontariamente per un altro bene, non vedo perché no. È la base dell’economia», ha spiegato Stiglitz, mettendo in dubbio la posizione del giudice distrettuale statunitense, Thomas Griesa, nella disputa.
«Da una prospettiva globale, non è possibile capire perché un magistrato dovrebbe avere il diritto di giudicare qualsiasi affare fatto nel mondo. L’extraterritorialità è inaccettabile» ha detto il professore della Columbia Business School.
Stiglitz ha poi aggiunto: «In generale, dopo una ristrutturazione simile a quella della Russia o della Grecia, è possibile tornare sui mercati internazionali in modo rapido, in genere in due anni».
Il premio Nobel ha aggiunto che la nuova strategia del debito del governo argentino «non provoca effetti negativi per il Paese» in termini di finanziamento sui mercati globali.
«L’Argentina ha dimostrato negli ultimi anni di possedere capacità di pagamento», l’economista ha assicurato di aver rinnovato il suo appello per la creazione di un’organizzazione globale incaricata di stabilire regole chiare nei processi di ristrutturazione del paese. «Il problema è quello che succede nel frattempo. C’è grande consenso tra gli esperti che un a simile organizzazione globale debba esistere, ancora di più dopo casi come quello dell’Argentina».