Autostrade e politica a Buenos Aires

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ARGENTINA – Buenos Aires 05/08/2016. Il presidente argentino Mauricio Macri ha chiarito la sua opera politica durante l’inaugurazione della Autostrada nazionale (Ruta) n.7 il 3 agosto scorso.

Il suo incarico pubblico si basa sulle azioni e non su “belle parole” e idee, che scompaiono, come chi le pronuncia quando arriva il momento di fare le cose. «Saper fare politica è risolvere i problemi della gente e fare cose concrete. A volte diciamo belle parole e alcune persone hanno un modo magico di dirle, ma quando scompaiono e le cose promesse non accadono, arriva la frustrazione», ha detto Macri. L’autostrada 7 è un’opera fondamentale nella provincia di Buenos Aires, uno dei progetti promessi da Macri durante la sua campagna: collegherà Junin con Chacabuco, nella provincia di Buenos Aires, a circa 55 chilometri di distanza. Fin dalla campagna elettorale Macri ha detto che le autostrade sono state la chiave per la crescita economica, il turismo e le comunicazioni del paese. Stando alle autorità locali di Buenos Aires, il progetto stradale dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno, riporta Efe. Dopo otto anni di ritardo, segnala il quotidiano Clarin, il ministero dei Trasporti ha iniziato a lavorare agli ultimi 40 chilometri dell’intero percorso della Ruta 7, che collegano appunto le città di Junín e Chacabuco. A marzo sono stati aperti 37 chilometri tra Luján e San Andres de Giles e se sono rispettate le scadenze, per la fine del 2019, saranno completati tutti i 210 chilometri della Ruta. La Ruta 7 inizia a Buenos Aires e la attraversa da est a ovest, andando poi a Santa Fe, Cordoba, San Luis e Mendoza al confine con il Cile. Il tratto che attraversa Giles, Carmen de Areco, Chacabuco e Junin era stato annunciato da Nestor Kirchner nel 2007, ma fatti pochi chilometri si eran arenata divenendo uno dei simboli del deficit delle infrastrutture stradali del kirchnerismo.
Il progetto originale risale al 1947 ed ha avuto problemi di progettazione, come la mancanza di curve e rotatorie in entrate per città. Inoltre, essendo un corridoio che porta al Cile, il traffico di mezzi pesanti è intenso. In gran parte del percorso, la larghezza, una corsia in ogni direzione, è 7,30 metri e il rischio di incidenti con i mezzi pesanti assai elevato; si calcola che transitino sul tratto Giles-Junín quasi 10 milioni di veicoli. Nel progetto è anche inclusa la costruzione di tangenziali per separare il traffico locale da quello nazionale e, nel complesso, l’autostrada prevede un investimento di 5 miliardi di pesos.