Riad vuole aumentare le entrate “no oil”

84

ARABIA SAUDITA – Riad 11/04/2016. La monarchia saudita sta cercando di diversificare le proprie entrate per sganciare l’economia dal petrolio.

Il suo programma di austerity avrebbe lo scopo di prevenire la bancarotta: un’intervista a Bloomberg, l’Arabia vice principe ereditario Mohammed bin Salman, vice principe ereditario, ha detto che il nuovo programma di riforma economica del paese avrebbe permesso di aumentare le entrate supplementari di 100 miliardi di dollari l’anno entro il 2020: le entrate aggiuntive deriveranno dall’Imposta sul valore aggiunto, dalla tassa sugli espatriati e da una tassa sulle bevande zuccherate, mentre i redditi, continuerebbero a non essere tassati. Il tutto nel bel mezzo del crollo del prezzo del petrolio e delle tensioni con l’Iran. Secondo quanto riportato dal tedesco Deutsche Wirtschafts Nachrichten (Dwn) , le riserve valutarie della Banca centrale saudita sono ulteriormente diminuite, mentre la popolazione saudita ha cominciato a spendere meno. Incrociando i dati con qiuellil di Bloomberg, poi, secondo Sputnik, la quantità di moneta fisicamente in circolazione si è notevolmente diminuita per la prima volta dal 2000. È la prova che la pressione sul bilancio e sull’economia del Paese originata dal calo dei prezzi del petrolio è oramai evidente tra la popolazione. Sempre secondo Dwn, il prelievo di contanti è sceso nel mese di febbraio di circa l’otto per cento, così come sono rallentate in maniera significativa le transazioni di denaro nello stesso periodo.
Queste misure potrebbero anche essere lette come misure per diversificare le entrate dello Stato: quello che è definito pino di austerità ha il titolo di “Piano di trasformazione nazionale” perché ha lo scopo di ridurre l’economia saudita basata sui redditi petroliferi. Si sarebbe capito che il petrolio è sì una fonte affidabile di entrate ma non può essere indefinitamente il motore dell’economia saudita. Oggi le entrate petrolifere rappresentano circa il 40% del Pil saudita, ma il settore petrolchimico non è tecnicamente considerato parte del settore petrolifero in Arabia Saudita mentre è molto promettente e i piani sono quelli di attrarre società statunitensi ed europee del settore. Il cambiamento andrebbe incontro anche alle nuove realtà economiche e demografiche saudite: la popolazione saudita è aumentata molte volte dal 1970 quando era di 5 milioni fino ad arrivare, oggi, a oltre 22 milioni.