ARABIA SAUDITA. Riad arruola mercenari del Ciad per combattere in Yemen

268

Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti stanno reclutando migliaia di mercenari africani che stanno utilizzando nelle loro operazioni estere, compreso lo Yemen. Il quotidiano al-Quds al-Arabi riporta che il regno saudita starebbe già usando mercenari ciadiani nelle sue operazioni all’estero.

Secondo il giornale, che cita fonti d’intelligence non menzionate, questa realtà sarebbe stata confermata dopo che il presidente del Ciad Idriss Déby ha viaggiato in Arabia Saudita all’inizio del mese per osservare le esercitazioni militari del Joint Gulf Shield-1, nella città saudita di Jubail.

Il regno saudita ha firmato accordi segreti con N’Djamena, che gli hanno permesso di arruolare, secondo il quotidiano, migliaia di mercenari ciadiani.

Nel frattempo, anche gli Emirati Arabi Uniti stanno cercando di reclutare migliaia di mercenari dall’Uganda da schierare in Yemen e Somalia, ha affermato la rete televisiva yemenita al-Masirah.

Gli Emirati sono il partner più affidabile dell’Arabia Saudita nella guerra allo Yemen, che infuria dal marzo 2015.

I due paesi hanno già reclutato migliaia di mercenari e gli Emirati Arabi Uniti intendono usare le reclute ugandesi nella prospettiva del ritiro delle loro forze dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita. Il principe ereditario, Abu Dhabi Mohammed bin Zayed Al Nahyan, si dovrebbe recare in Uganda per firmare diversi accordi che porterebbero 10.000 ugandesi nelle file degli Emirati.

Secondo fonti informate, riporta poi Press Tv, 8.000 di questi elementi sarebbero stati dispiegati nello Yemen e il resto in Somalia, dove gli Emirati Arabi Uniti sono stati militarmente attivi.

Migliaia di persone sono morte o sono state sfollate in seguito alle operazioni belliche nello Yemen.

Secondo la televisione iraniana, le potenze occidentali hanno proposto che l’Arabia Saudita concluda accordi di cooperazione militare con il Ciad per avvicinare Riad alle nazioni africane, che godono di buoni legami con Israele, il regno saudita, infatti, non riconosce ufficialmente Israele, ma si dice che i due paesi abbiano collaborato dietro le quinte da anni.

Parlando al canale televisivo panarabo al-Hewar il 5 aprile, il principe saudita, dissidente, Khalid bin Farhan Al Saud ha rivelato una serie di “condizioni” poste dagli Stati Uniti e da Israele a bin Salman in modo che possa assicurarsi il loro aiuto nell’ascesa al trono. Tra le condizioni sarebbe inclusa la normalizzazione dei legami di Riad con Gerusalemme.

Lucia Giannini