ARABIA SAUDITA. Presto il Qatar sarà un’isola

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L’Arabia Saudita intende scavare un canale che trasformi il Qatar in un’isola. Il Qatar è diplomaticamente isolato dai suoi vicini da oltre un anno.

Stando a quanto riporta Strait Times, un consigliere del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman sembra confermare che il Regno stia considerando di scavare un canale lungo il confine con la penisola del Qatar, trasformandolo di fatto in un’isola, «modificando la geografia della regione», ha dichiarato Saud al-Qahtani su Twitter.

Le prime notizie sul canale sono apparse in aprile su Sabq, un sito d’informazione con stretti legami con la famiglia reale saudita. Tuttavia, le osservazioni di Al-Qahtani sono state il riferimento più chiaro sulle intenzioni del regime saudita. 

Il canale si dovrebbe estendere per circa 60 chilometri lungo il confine con il Qatar per circa 200 metri di larghezza ed una profondità di 15-20 metri, collegherà Salwa e Khor, e sarà in grado di ricevere tutti i tipi di navi portacontainer e passeggeri. I tempi di realizzazione dovrebbero essere molto rapidi, data la natura del suolo: 12 mesi dall’approvazione del progetto. Inoltre il canale, seppur scavato in territorio saudita, intende cancellare tutta la frontiera terrestre con il Qatar. 

Il costo iniziale dovrebbe raggiungere i 2,8 miliardi di rial (645 milioni di euro, 750 milioni di dollari). Una parte del canale dovrebbe ospitare un impianto di trattamento delle scorie nucleari.

Ulteriori notizie apparse sul quotidiano Makkah suggerivano che cinque imprese di costruzioni non quotate in borsa erano state invitate a presentare offerte per il progetto e che un vincitore sarebbe stato annunciato a settembre.

Tra i benefici più diretti, nelle intenzioni di Riad, c’è quello di rendere semplici i trasporti via mare tra gli Stati del Golfo, il rilancio del turismo in particolare in una regione che ha spiagge pulite, lo sviluppo delle aree di Mirjanha e Tdharyha, e lo sviluppo della pesca in modo da non influenzare gli stock ittici e ridurre la temperatura dell’area di due gradi almeno; sviluppare il traffico aeroportuale, stabilizzare il suolo desertico, non alimentando così le tempeste di sabbia.

Tra i benefici elencati nel progetto figura anche l’aumento dell’antropizzazione dell’area e la fornitura di opzioni di investimento diversificato, creando nuovi posti di lavoro; l’espansione del settore della pesca e l’allevamento di diverse specie marine; investimenti nel settore agricolo salino, compresi gli impianti di allevamento e colture irrigate con acqua salata e la fornitura di acqua desalinizzata.

Antonio Albanese