ARABIA SAUDITA. Il Regno parla di petrolio con Mosca, ma investe nell’agricoltura

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Il ministro russo dell’Energia Alexander Novak ha avuto una conversazione telefonica con il ministro saudita dell’Energia, il principe ereditario Mohammed bin Salman al-Saud, durante la quale ha confermato l’impegno per la stabilità del mercato petrolifero e il ripristino dell’equilibrio, ha detto il ministro russo dell’Energia.

«Dopo i negoziati, le parti hanno confermato in una dichiarazione congiunta che la Russia e l’Arabia Saudita rimangono fermamente impegnate a raggiungere la stabilità del mercato e ad accelerare il ripristino dell’equilibrio del mercato petrolifero. A parte questo, le parti sono sicure che i loro partner dell’OPEC+ hanno gli stessi obiettivi e rispetteranno le disposizioni dell’accordo OPEC+», ha detto il Ministero dell’Energia russo in un comunicato ripreso da Sputnik.

La Russia e l’Arabia Saudita salutano l’aumento della domanda di petrolio, e testimoniano anche che i paesi di tutto il mondo sono ora meno preoccupati per le limitazioni di stoccaggio del petrolio, secondo il comunicato.

L’Arabia Saudita, inoltre, sta intensificando i suoi investimenti nell’agricoltura interna e nei progetti agricoli all’estero in un momento in cui la pandemia del coronavirus spinge alcune nazioni a rivedere il modo in cui nutrono la loro popolazione.

Dopo l’epidemia di Covid-19, il regno ha introdotto due iniziative del valore di 2,5 miliardi e mezzo di riyal per sostenere gli agricoltori e facilitare le importazioni di cibo, riporta Bloomberg. Questo porta il budget del fondo a 5,5 miliardi e mezzo di riyal quest’anno, che è quasi il triplo di quello del 2019 e comprende più soldi per gli investimenti all’estero.

Sin dalle crisi alimentari di dieci anni fa, le nazioni del Golfo come l’Arabia Saudita, che importano la maggior parte del loro cibo, hanno lavorato per incrementare la produzione interna e investire nell’agricoltura all’estero. Questi piani vengono accelerati man mano che la pandemia interrompe le catene di approvvigionamento in tutto il mondo.

Tra le iniziative introdotte da marzo, 2 miliardi di riyal andranno verso le garanzie bancarie per gli importatori di colture come riso, soia, mais e zucchero; circa 300 milioni di riyal raggiungeranno gli agricoltori locali. Prima dello scoppio del virus, il budget del fondo era già aumentato di circa il 60% rispetto all’anno precedente, incluso lo stanziamento di 1 miliardo di riyal per investimenti all’estero.

La sicurezza alimentare è uno degli obiettivi di Vision 2030, il progetto del principe ereditario Mohammed bin Salman per la riforma dell’economia saudita. I finanziamenti all’estero offrono prestiti a basso interesse per le aziende che coltivano erba medica, grano, orzo, zucchero, riso e mais e che inviano almeno la metà della produzione all’Arabia Saudita.

Gli investitori scelgono da un elenco di 10 paesi per ogni coltura, tra cui l’Africa, l’area del Mar Nero e l’America Latina, e possono formulare le proprie raccomandazioni.

L’aumento della produzione interna di frutta e verdura è una delle priorità del regno, e il Regno punta ad aumentare la produzione di pomodori e cetrioli del 50% quest’anno. Il Paese, la maggior parte del quale è un deserto, sta incoraggiando i coltivatori a utilizzare l’idroponica, una tecnologia che utilizza il 90% in meno di acqua rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali. Per fare questo, sta offrendo prestiti che coprono una quota maggiore di investimenti di capitale.

Graziella Giangiulio