ARABIA SAUDITA. Erano di DAESH i due inghimazi di Gedda

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di Graziella Giangiulio ARABIA SAUDITA – Riad 26/01/2017. I due uomini sauditi, che si sono fatti esplodere nel corso di un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza saudite a Gedda la scorsa settimana avevano legami con Daesh ed avevano partecipato ai precedenti attentati contro le moschee e le forze di sicurezza in Arabia Saudita. Secondo quanto riporta la Spa, dopo l’operazione compiuta il 21 gennaio nella parte orientale del distretto di Al-Harazat di Gedda, il ministero dell’Interno ha accusato i due uomini di aver pianificato diversi attacchi nel paese.
In una dichiarazione del ministero si danno le generalità dei due (nella foto): Khaled al-Serwani, collegato ad un attacco nel 2015 in cui è rimasto ucciso un fedele in una moschea sciita a Najan nel sud Arabia Saudita. Serwani era «ricercato in relazione a numerosi ruoli svolti in episodi di terrorismo; era stato coinvolto nella diffusione della propaganda Daesh su Internet, incitando la gente a combattere in aree di conflitto straniere», dice la nota.
Il Ministero ha poi dato le generalità del secondo uomo: Nadi al-Medhiani. Ha poi detto che Medhiani era stato in carcere dopo aver combattuto all’estero, e che aveva legami con un militante sospettato di aver partecipati ad attentati rivendicati da Daesh.
Lo stato Islamico ha effettuato una serie di attentati in Arabia Saudita dalla metà del 2014 in cui sono rimaste uccise decine di persone, per lo più membri dei servizi di sicurezza e appartenenti alla minoranza sciita.