Aperto il processo per i fatti di Aqtobe

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di Tommaso dal Passo  KAZAKHSTAN – Aqtobe 19/10/2016. Si è aperto il processo contro i presunti terroristi islamici e i loro sostenitori che hanno partecipato all’attacco contro le forze armate kazake ad Aqtobe nel mese di giugno, e iniziata nel nord-ovest del Kazakistan.

L’udienza preliminare nei confronti di 29 imputati si è aperta nella città di Aqtobe, nel nord-ovest del Kazakistan, il 18 ottobre. Nove degli arrestati sono accusati di terrorismo, omicidio, organizzazione e partecipazione a un gruppo terroristico, detenzione illegale e uso di armi da fuoco. Diciotto imputati sono stati accusati di non aver segnalato alle forze dell’ordine atti terroristici già pianificati; altri due di aver dato asilo ai terroristi. Ben 27 avvocati rappresentano gli imputati, 48 sono i testimoni e 88 le vittime di diverso tipo dell’attacco nella città, riporta Vestnik Kavkaza.

Nello scorso giugno, le autorità kazake hanno affermato che un gruppo di 25 militanti islamici aveva effettuato una serie di attacchi in cui erano rimaste uccisi cinque civili e tre membri delle forze di sicurezza del Kazakistan nella città di Aqtobe. Le forze di sicurezza hanno poi ucciso 18 uomini armati e hanno arrestato molti altri nelle operazioni di rastrellamento e nella caccia all’uomo successiva agli eventi.

Ad Aktobe, riporta Interfax si incrociano strade che avrebbero permesso ai terroristi islamici di fuggire agilmente verso i quattro punti cardinali del Kazakhstan, ad appena un centinaio di chilometri dal confine con la Russia. A 100 chilometri a sud, c’è lo snodo ferroviario di Kandyagash; un’altra linea ferroviaria che passa attraverso Aktobe porta anche al confine con la Russia, passando attraverso la steppa. Il confine tra Kazakistan e Russia, in quanto tra i partner dell’Unione economica eurasiatica è aperto. E quindi se fossero riusciti nel loro intento, avverte l’agenzia russa, il gruppo terroristico avrebbe seminato terrore nel centro Asia.