Antiterrorismo comune nel Sahel

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MAROCCO – Rabat. Un meeting sulla sicurezza comune si è svolto, la scorsa settimana, a Rabat tra i ministri degli Interni di Francia, Marocco, Portogallo e Spagna.

I quattro Paesi hanno deciso di rafforzare la cooperazione tra le forze di polizia dei quattro paesi e i loro servizi di sicurezza per migliorare la lotta contro il terrorismo, l’immigrazione clandestina e il traffico di droga.

I quattro Paesi hanno inoltre convenuto di aggiornare la loro cooperazione nello scambio di informazioni soprattutto in materia di monitoraggio delle attività finanziarie, nel tentativo di espandere la lotta contro il riciclaggio di denaro e impedire l’accesso ai fondi a gruppi terroristici.

Questa cooperazione multilaterale, già in essere a livello bilaterale tra i quattro Paesi, consentirà di unire gli sforzi per affrontare la sfida alla sicurezza nello scacchiere, in particolare con l’aumento dei gruppi terroristici e il traffico di armi dalla Libia che favorisce i gruppi terroristici in Africa occidentale e nel Sahel.

Anche se non erano mancati gli appelli e le analisi sulla destabilizzazione creata dalla dispersione nella regione del Sahel delle armi libiche, gli avvertimenti sono rimasti quasi inascoltati fino alla crisi del Mali.

La riunione di Rabat, che ha avuto luogo due settimane dopo l’intervento francese in Mali, ha dedicato gran parte dei suoi lavori proprio alla crisi in Mali e alla valutazione della sicurezza nell’area, tra cui l’ultima operazione nel sud-est dell’Algeria.

Il documento adottato dalla riunione di Rabat deve essere considerato come un tentativo di dare una risposta coordinata ed efficace alle minacce che mettono in pericolo la stabilità e la sicurezza nella regione.

Nel documento si sottolinea che i ministri degli interni dei quattro Paesi sono tutti ugualmente consapevoli diell’«estrema gravità» della minaccia terroristica nel Sahel e della necessità di uno stretto coordinamento e di scambi intensi tra le quattro nazioni, al fine di prevenire e combattere efficacemente il terrorismo.

I funzionari hanno anche espresso la volontà di consolidare la loro cooperazione in materia di formazione della polizia, per migliorare lo scambio di informazioni e di esperienze tra i rispettivi servizi di sicurezza.

«Scambio di informazioni operative tra i quattro Paesi nella lotta contro il terrorismo è una priorità condivisa», si legge nel documento, aggiungendo che i quattro Paesi potranno migliorare in questo senso il funzionamento dei loro meccanismi di cooperazione.

Questa “quadrilaterale” ha lo scopo di gettare le basi per una più ampia cooperazione regionale al fine di affrontare le diverse minacce per la stabilità e la sicurezza nella regione. A questo proposito, i ministri degli interni hanno incoraggiato i rispettivi servizi di sicurezza a fornire assistenza tecnica ai Paesi del Sahel nel quadro di azioni comuni ove ciò sia possibile.

I quattro ministri hanno poi concordato di tenere, annualmente, un incontro tra i dipartimenti anti-terrorismo dei diversi ministeri degli interni.