Ak47 per l’esercito del Mali

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MALI – Bamako. La rivelazione arriva mentre le truppe francesi hanno scoperto una bomba fatta in casa nella più grande città del nord, mettendo in evidenza la persistente minaccia dei ribelli islamici. Il direttore della agenzia delle esportazioni di armamenti della Russia ha detto di aver consegnato piccole quantità di armi leggere all’esercito male equipaggiato del Mali, che sta combattendo per ristabilire la sicurezza a seguito delintervento francese. «Siamo in trattative per l’invio di ulteriori piccole quantità», ha detto il direttore di Rosobornexport, Anatoly Isaikin, citato dall’Interfax.

Nella città di Gao, teatro di attentati e di una battaglia strada per strada, le truppe francesi hanno disinnescato una bomba artigianale di 600 chilogrammi di esplosivo proprio nel centro della città.

Le Nazioni Unite hanno detto il 14 febbraio che stavano lavorando su una «strategia regionale» per il Sahel, dove un mix pericoloso di estremismo islamico, sequestri di persona, traffico di droga e criminalità organizzata stanno alimentando la crisi del Mali.

L’inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sahel, Romano Prodi, e il rappresentante delle Nazioni Unite per l’Africa occidentale Said Djinnit, hanno iniziato una visita di tre giorni il 13 febbraio nella regione per discutere la situazione del Mali con i presidenti dei paesi vicini: Senegal, Mauritania, Burkina Faso e Niger . Gruppi di diritti umani hanno accusato l’esercito del Mali di uccidere i sospetti sostenitori dei ribelli e di gettare i loro corpi in pozzi. In tutto, la crisi ha costretto circa 377.000 persone ad abbandonare le proprie case, tra cui oltre 150 mila rifugiatisi al di fuori del Paese.