AGRICOLTURA. Le api della Commissione Europea

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“Why stand ye idle, blossoms bright,
The livelong summer day?”
“Alas! we labour all the night
For what thou takest away.”

(The Bee and the Blossoms, by John B. Tabb)

“Perché restate inattivi, fiori luminosi,
nella piena giornata estiva?”
“Ahimè! Lavoriamo tutta la notte
Per quello che ci porti via.”

Il 20 maggio scorso si è celebrata la terza Giornata Mondiale delle Api, istituita nel 2017 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di questi insetti. Le api sono necessarie per garantire l’equilibrio degli ecosistemi, per l’approvvigionamento alimentare della specie umana e di molte altre. Secondo il presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini «la produzione agricola europea resa possibile grazie agli impollinatori vale 15 miliardi di euro all’anno, ecco perché anche per tutelare l’economia, dobbiamo salvare le api».

Nel giugno 2019, la Commissione Europea ha stanziato 120 milioni di euro a sostegno dell’apicoltura per il triennio 2020-2022. Infatti l’UE è il secondo produttore di miele al mondo (17,5 milioni di alveari). L’Italia è il quarto Paese UE per numero di alveari (circa 1,5 milioni) dopo Polonia, Romania e Spagna. Tuttavia il ruolo delle api non è cruciale solo per l’economia in quanto loro è il compito di assicurare la riproduzione delle piante attraverso l’impollinazione, mentre l’apicoltura prende parte allo sviluppo delle aree rurali. I fondi della Commissione Europea sono destinati a programmi nazionali degli Stati Membri per migliorare le condizioni del settore e la commercializzazione dei prodotti dell’alveare. Inoltre sono previsti corsi di formazione e aggiornamento per gli apicoltori, incentivi all’apertura di attività apistiche, misure di lotta e prevenzione contro i parassiti delle api e per l’innalzamento della qualità del miele.

Tuttavia, il peggior nemico delle api resta l’uomo e l’utilizzo indiscriminato dei pesticidi (soprattutto neonicotinoidi) che risultano mortali per questi preziosi insetti. Lo stesso ex Presidente Obama era sceso in campo a difesa delle api, stanziando 50 miliardi di dollari (2014) e tentando di fermarne la strage negli Stati Uniti. Anche il Parlamento europeo si è espresso a favore di una riduzione dei pesticidi per proteggere gli impollinatori (dicembre 2018) giudicando negativamente quanto fatto fino a quel momento dall’UE: iniziativa insufficiente per salvare api, farfalle e altri insetti; necessità di un programma d’azione e misure più orientate a proteggere gli impollinatori; richiesta dei deputati alla Commissione di rendere obbligatoria la riduzione dell’uso dei pesticidi.

Tra le cause di diminuzione degli impollinatori, il Parlamento individuava i cambiamenti nell’uso del suolo, le pratiche di gestione agricola intensiva, l’inquinamento ambientale, i cambiamenti climatici e le specie esotiche invasive. Inoltre, gli impollinatori rappresentando una componente essenziale della biodiversità e risultando indispensabili per la riproduzione della maggioranza delle specie vegetali, i deputati chiedevano alla Commissione di attuare un programma di azione su vasta scala per gli impollinatori, dotato di risorse sufficienti. Si auspicava che la riduzione dell’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti minerali diventasse un obiettivo chiave della futura Politica Agricola Comune (PAC) per favorire l’aumento della qualità degli habitat degli impollinatori sui terreni agricoli. Nell’aprile 2018 l’UE ha deciso di vietare completamente l’uso, in ambienti esterni, di imidacloprid, clothianidin e tiametoxam, noti come neonicotinoidi. Tuttavia, vari Stati membri hanno notificato delle esenzioni di emergenza per il loro uso sul territorio.

Dopo gli appelli di Parlamento e Consiglio ad agire per proteggere le api e gli altri impollinatori, il 1° giugno 2018 la Commissione ha presentato la sua Comunicazione sull’Iniziativa dell’UE per gli impollinatori. Secondo la Commissione, circa l’84% delle specie coltivate e il 78% delle specie di fiori selvatici nella sola UE dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione animale. Fino a quasi 15 miliardi di euro della produzione agricola annuale dell’UE sono direttamente attribuiti agli insetti impollinatori.

Redazione