AGRICOLTURA. La Politica Agricola Comune post-2020

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La pandemia da Covid-19 che ha colpito i cittadini, le società e le economie in tutto il mondo, ha avuto un impatto anche sulla discussione concernente la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che seguirà al 2020. Il 26 giugno scorso, in occasione della videoconferenza dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca, il Presidente croato, Marija Vučković, così si è espresso: «I progressi realizzati riguardo alla riforma PAC sono considerevoli. Ciò risulta anche più vero date le circostanza estremamente difficili in cui la presidenza croata e gli Stati membri si sono trovati ad operare, evitando di sprecare tempo prezioso. Oltre a questo, siamo stati capaci di reagire prontamente al Covid-19 e alle sfide connesse, adottando misure atte a garantire la disponibilità di cibo in tutta l’Unione Europea e a fornire supporto agli agricoltori, ai pescatori e ai produttori di acquacoltura, particolarmente colpiti dalla crisi».

La presidenza croata ha dovuto affrontare la complicata situazione pandemica e delineare un nuovo programma mentre s’impegnava contemporaneamente nell’applicazione di misure specifiche per attenuare le conseguenze della crisi nel settore agricolo. A causa delle restrizioni determinate dall’emergenza Covid-19, molti incontri già pianificati a livello di gruppi di lavoro sono stati cancellati e la presidenza ha dovuto attivarsi nell’adozione di metodi di lavoro alternativi per poter progredire nel disegno di riforma della PAC, richiedendo commenti scritti da parte degli Stati membri. La presidenza croata, informati i ministri dei progressi conseguiti, provvederà a rendicontarli in un rapporto dedicato nel quale verranno evidenziate anche le aree da sviluppare ulteriormente.

Nel giugno 2018, la Commissione aveva già proposto la modernizzazione e semplificazione della PAC nell’ambito del bilancio 2021-2027. Le proposte avrebbero riguardato i Piani strategici (nuove modalità di corresponsione diretta dei pagamenti agli agricoltori, supporto allo sviluppo rurale e programmi di sostegno settoriali), il regolamento dell’Organizzazione Comune dei Mercati (OCM) dei prodotti agricoli, finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC. Le ragioni della riforma venivano così illustrate: «A partire dal 1962, la PAC ha conseguito pienamente l’obiettivo originale di dare un sostegno al reddito degli agricoltori per guarantire la fornitura di cibo di buona qualità, sano e a prezzi accessibili ai cittadini europei. L’adattabilità della PAC nel corso dell’epoca ne ha assicurato la continua importanza. Il mondo procede velocemente e così anche le sfide poste non solo agli agricoltori, ma alla nostra società intesa come un tutt’uno: il cambiamento climatico, la volatilità dei prezzi, l’incertezza politica ed economica, lo spopolamento rurale e il significato crescente del commercio globale. Gli agricoltori cercano costantemente di adattarsi alle nuove situazioni e il legislatore deve garantire che vengano dotati di un adeguato supporto, che sia basato su un sistema chiaro e semplificato a medio e lungo termine».

Inoltre, veniva compresa tutta l’importanza degli aspetti economici, ambientali e sociali della politica UE, che avrebbe dovuto: aumentare l’orientamento del mercato e la competizione, prestando attenzione a ricerca, tecnologia e digitalizzazione; sviluppare la posizione degli agricoltori nella catena del valore; contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico, investire nelle energie di tipo sostenibile; favorire uno sviluppo e un efficiente utilizzo delle risorse naturali (acqua, suolo e aria); contribuire alla protezione della biodiversità, accrescere i servizi ambientali e preservare gli habitat e i paesaggi; attirare giovani agricoltori e facilitare lo sviluppo di un business nelle zone rurali; promuovere l’impiego, la crescita e l’inclusione sociale, considerando anche la bio-economia e la silvicoltura; migliorare la risposta dell’agricoltura comunitaria alle richieste sociali di cibo e salute, comprensiva di un nutrimento sano e sostenibile per gli animali così come del loro benessere.

Tutto ciò già previsto, ma solo in parte realizzato, due anni prima del Covid-19.

Redazione