AFRICA. Ombre russe sul Continente Nero: i mercenari del Wagner Group 

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La Pmc russa Wagner Group starebbe operando in almeno 20 paesi africani, tra cui Mozambico, Libia, Sudan, Costa d’Avorio e Repubblica Centrafricana. Il fondatore di Wagner Group è Yevgeny Prigozhin, come riporta il sudafricano Daily Maverick. La Russia è oggi il maggior fornitore di armi all’Africa; ha accordi di cooperazione militare e accordi per l’addestramento militare e di polizia con più della metà delle nazioni africane; e una serie di accordi di tecnologia nucleare con Egitto, Ruanda, Etiopia, Uganda e Zambia.

Tecnicamente, l’attività mercenaria è illegale in Russia e mentre il Cremlino ha costantemente negato pubblicamente qualsiasi legame, il Gruppo Wagner sta funzionando come un ramo non dichiarato dell’esercito russo. Oltre ad essere coinvolto in combattimenti, il Wagner fornisce addestramento sulle armi, aiuta i servizi di polizia e di intelligence civile e fornisce protezione della sicurezza per il personale russo.

Secondo il sito sudafricano, che cita come font ex operatori del Kgb, l’ascesa del Wagner in Africa è una operazione del Gru, l’intelligence militare russa. Nel giugno 2019, The Guardian ha rivelato che i documenti ottenuti dal Dossier Center, di Mikhail Khodorkovsky, indicano che Prigozhin è l’anima di una missione segreta per amplificare l’influenza russa in Africa. I documenti mostrano ampie operazioni legate a Prigozhin e al Cremlino per far dell’Africa un hub strategico per scalzare le potenze occidentali.

I documenti mostrano che la “Compagnia” si è presa il merito per l’elezione del nuovo presidente del Madagascar Andry Rajoelina e che la Russia ha prodotto e distribuito il più grande giornale dell’isola.

Wagner ha anche consigliato il presidente sudanese Omar al-Bashir su come schiacciare le proteste dell’opposizione a Khartoum, e Wagner è riuscito a mantenere buoni rapporti con la nuova amministrazione. Al successo del Wagner Group, ha fatto seguito la seconda generazione di Pmc russe: Patriot e Sew Security Services, hanno iniziato ad operare in Africa nell’ultimo anno. La morte di almeno sette mercenari russi del Wagner per mano degli insorti nel Mozambico settentrionale il 31 ottobre 2019 ha gettato nuova luce sulla loro presenza in più di una dozzina di paesi africani. Le attività di Wagner non erano in cima all’agenda ufficiale del recente Russia Africa Summit di Sochi ad ottobre.

Wagner è diretto, sarebbe meglio dire comandato, da Dmitry Utkin che nel 2016 ha ricevuto una medaglia per il coraggio dal Cremlino; quest’assegnazione da parte di Putin fornirebbe «la più chiara indicazione del ruolo chiave che le formazioni paramilitari mercenarie hanno giocato nella politica estera russa», riporta la testata sudafricana. Il nome di battaglia di Utkin è “Vagner”, presumibilmente a causa del suo interesse perla Germania e per Richard Wagner. Il finanziamento del gruppo può avvenire sotto diverse modalità: attraverso società di servizi, come la ristorazione nelle basi militari, o attraverso accordi con governi stranieri; nella Repubblica Centrafricana, è pagato per l’addestramento della guardia presidenziale con una percentuale dei profitti dalle miniere d’oro e diamanti che protegge; in Siria, prende royalty dalle operazioni dei giacimenti di petrolio e gas naturale.

Dal 2016, Wagner ha sostenuto la missione russa per Bashar al Assad e combattere Isis, subendo pesanti perdite a Palmyra e per mano dell’Usaf quando hanno tentato di catturare l’impianto di gas naturale Conoco a Deir Ez-Zur nel febbraio 2018; mercenari Wagner ad ottobre avrebbero preso il controllo della base americana abbandonata a Manbij, nel nord-est della Siria. 

La logica di Wagner per le sue operazioni in Africa è che sta aiutando a sconfiggere terroristi, insorti islamisti e criminali transnazionali che stanno destabilizzando il continente; combattendo in prima linea: Mali, Libia, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Sudan; Congo Brazzaville e coste del Mozambico. Prossimi nella lista Nigeria, Sudafrica. Wagner ha uffici nella maggior parte degli stati confinanti, tra cui Botswana, Zimbabwe, Eswatini, Mozambico e Lesotho. Circa 200 uomini Wagner sono coinvolti nella protezione dei funzionari dell’intelligence militare russa presso la base di spionaggio dell’isola di Pico Basilé in Guinea Equatoriale. Questa base permette l’intercettazione di segnali provenienti da quasi tutta la costa occidentale dell’Africa. Negli ultimi anni la base è stata notevolmente ampliata. 

Antonio Albanese