AFGHANISTAN. Successo per le forze afgane addestrato dagli italiani 

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Gli advisor italiani del Train, Advise and Assist Command West (TAAC W) hanno concluso la terza fase dell’Expeditionary Advisory Package (EAP)  con l’ultimo “fly to advise” a Shindand, presso la sede del posto Comando delle forze di sicurezza afgane schierate contro le cellule terroristiche della Zeer-kho Valley.

Circa 100 militari italiani della Brigata Alpina “Taurinense” hanno infatti condotto la terza fase di consulenza e assistenza avanzata ai Comandi delle Forze di sicurezza afgane (ANDSF), impegnati contemporaneamente nella provincia di Farah e a Shindand nell’ambito della “Khalid” la campagna messa a punto dal governo centrale di Kabul per estendere e garantire la sicurezza nelle aree minacciate da formazioni terroristiche, che osteggiano la popolazione locale mettendone a serio repentaglio la sicurezza.

L’EAP del TAAC W, utilizzando più dispiegamenti periodici nella base avanzata “La Marmora” e nella base countermine delle Forze speciali afgane, ha operato a contatto diretto con i posti Comando delle Forze di sicurezza locali, fornendo consulenza e assistenza durante la fase organizzativa e di condotta dell’operazione “Zafar 57”, nel distretto di Shindand, ritenuto dal governo di Kabul la roccaforte dell’insorgenza nella regione occidentale.

La “Zafar 57” ha rappresentato la prosecuzione delle manovre già effettuate dalle ANDSF ad agosto e settembre scorsi nell’area di Farah, al fine di alleggerire la concentrazione dell’insorgenza e ripristinare la presenza del governo legittimo nei distretti occupati illegalmente dai terroristi.Tra i risultati conseguiti, il Comandante della 1ª Brigata afgana, unità protagonista dell’operazione insieme alle forze di polizia, ha voluto sottolineare come l’azione abbia permesso di neutralizzare numerose cellule terroristiche, scardinandone le linee di comando e di coordinamento. Oltre 30 ordigni esplosivi improvvisati (IED), insieme al materiale necessario per il confezionamento di ulteriori bombe, sono stati ritrovati e disinnescati dai team di specialisti afgani, formati pochi mesi fa dagli addestratori italiani e risultati assolutamente determinanti per il successo dell’operazione. 

L’operazione appena conclusa, in sistema con quelle già svolte, ha quindi consentito il pieno ripristino dell’autorità legittima nei distretti occupati, conseguendo anche il risultato di aver tagliato le vie di comunicazione delle cellule terroristiche tra il nord e il sud dell’Afghanistan.

Redazione