Ghani succede a Karzai

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AFGHANISTAN – Kabul 30/09/2014. Ashraf Ghani ha giurato come nuovo presidente dell’Afghanistan.

Assieme a lui ha giurato anche Abdullah Abdullah, nuovo premier. La cerimonia si è svolta a Kabul il 29 settembre, si tratta del primo trasferimento democratico di potere in Afghanistan. Hamid Karzai, presidente dal 2001 al settembre 2014, ha ricordato le sfide incontrate nei suoi 13 anni di mandato. Ghani è stato dichiarato ufficialmente vincitore delle elezioni presidenziali il 21 settembre, circa tre mesi dopo l’effettuazione del ballottaggio. Ghani ha promesso di firmare un accordo con gli Stati Uniti per consentire a circa 10mila soldati statunitensi di rimanere nel paese dopo il termine della missione, il 31 dicembre. Abdullah, come premier, avrà un ruolo nuovo in un governo molto diverso dalla presidenza Karzai. Il passaggio di potere è stato turbato dalle accuse di brogli elettorali fatte da da Ghani e Abdullah (nella foto): entrambi sostenevano di aver vinto le elezioni del 14 giugno. Sotto forti pressioni internazionali (soprattutto Usa e Onu), i due candidati alla fine hanno deciso di formare un “governo di unità nazionale”:  Ghani è stato dichiarato presidente dopo il controllo di quasi 8 milioni di schede elettorali. 

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, John Podesta, consigliere del presidente Barack Obama, il presidente Mamnoon Hussain, per il Pakistan e il vice presidente Hamid Ansari, per l’India; numerosi ambasciatori, mentre la Cina ha inviato Yin Weimin, ministro delle risorse umane. Nel suo discorso inaugurale, Ghani ha detto che la sua priorità è quella di portare la pace nel paese: «Chiediamo agli oppositori del governo, in particolare ai talebani e Hezb-e-Islami, di partecipare ai colloqui politic (…) ci dicessero quali sono per loro i problemi: troveremo una soluzione». Ghani ha anche ringraziato Abdullah per la sua cooperazione nella condivisione del potere:  «Un governo di unità nazionale è quello di cui ha bisogno l’Afghanistan. Un governo di unità nazionale non significa divisione del potere. Significa dividere le responsabilità per servire il popolo (…) Questo governo rappresenterà la volontà, il desiderio e l’aspirazione del popolo afgano. Vorrei ringraziare il mio caro fratello Abdullah Abdullah, che attraverso la sua collaborazione e partecipazione ha portato questo processo a buon fine». Il giorno dell’inaugurazione, si sono registrati due attentati dinamitardi lungo la strada che collega l’aeroporto principale del paese con il palazzo presidenziale. Nel secondo attentato sono rimasti uccisi quattro civili, secondo la polizia.