L’ospedale pediatrico di Herat

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AFGHANISTAN – Herat 09/01/2014. L’Afghanistan fa le prove di autodeterminazione. Il lavoro portato avanti dai militari che da dieci anni cercano di regalare stabilità e sicurezza sta per giungere al suo epilogo il ritiro è ormai stato programmato e definito. Tante le attività svolte e tanti gli aiuti anche umanitari devoluti in maniera concreta alla popolazione. Uno di questi è l’ospedale pediatrico di Herat.

Nella struttura incontriamo il Dr. Noosr Ahmad Akbari, responsabile della struttura che ci ringrazia, in quanto italiani, per aver dato la possibilità attraverso i fondi messi a disposizione dal Ministero della Difesa e dalla Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina. Ma soprattutto ringrazia il Colonnello Grasso, attuale comandante del PRT – Provincial Reconstruction Team – che come il dottor Noosr ci spiega continua ad essere costantemente presente e a cercare di contribuire alle varie necessità che sorgono quotidianamente. Il centro di cura pediatrico fa parte dell’Ospedale Regionale di Herat, è stato costruito qualche anno fa, ha un centinaio di posti letto e oltre alle cure completamente gratuite è diventato un centro di formazione e di specializzazione pediatrica per i giovani laureati in medicina. Ha il supporto dello Stato che fornisce farmaci, pasti per i degenti e il carburante “abbiamo un piccolo supporto da parte dell’Unicef che porta avanti un programma sulla malnutrizione e fornisce il latte in polvere mentre da parte del PRT abbiamo una ottima assistenza fondamentale per l’approvvigionamento di attrezzature e strumenti. Noi forniamo assistenza sanitaria completamente gratuita e mettiamo a disposizione della popolazione tutto quello che abbiamo, però alle volte mancano i medicinali e siamo costretti a chiedere alle famiglie di comprarli. Abbiamo un laboratorio di analisi, quando mancano i reagenti ci sentiamo in difficoltà, soprattutto se i pazienti non sono in grado di contribuire economicamente”. 

Le malattie più diffuse sono quelle stagionali, causate dal grande freddo; virus influenzali e infezioni polmonari, purtroppo però molti bambini sono affetti da malnutrizione e arrivano in condizioni spesso molto gravi. Il contatto con questa realtà è dolorosa, impossibile rimanere indifferenti davanti alla sofferenza dei bambini, il loro sguardo riesce a penetrarti l’anima lasciandoti un vuoto incolmabile di tristezza. Le vaccinazioni sono obbligatorie e la struttura ospedaliera organizza una sorta di ambulatori itineranti, che oltre ad eseguire periodicamente dei censimenti per verificare il numero dei bambini e le eventuali patologie, organizza nella Provincia di Herat oltre 100 ambulatori dove si eseguono anche le vaccinazioni. Nei villaggi distanti, spesso non facilmente raggiungibili, periodicamente attraverso incontri con i capi villaggio si predispongono visite mediche nelle sedi messe a disposizione per esempio scuole o moschee.
Il PRT è il settore militare che si occupa di progetti di sviluppo a favore della popolazione inoltre supervisiona e da supporto alla governance, in questo caso nella provincia di Herat in accordo con le linee di sviluppo nazionale, ma soprattutto col piano di sviluppo provinciale nelle tematiche di sviluppo infrastutturale. Sono 42 i milioni di euro investiti dal 2005 ad oggi in vari settori soprattutto sanità, educazione e infrastrutture di vario genere: strade ponti etc. Sono state costruite nella provincia 72 scuole e una trentina di ambulatori, centri salute e ospedali. Nel 2013 il Ministero della Difesa ha stanziato 4 milioni di euro con i quali sono stati realizzati 34 progetti di cui 6 conclusi, 24 in corso e 4 da assegnare. Tutti comunque dovranno essere chiusi entro il 31 marzo 2014 data prevista per la chiusura definitiva del PRT, in quanto secondo gli accordi il retrograde prevede il lento ritiro della missione ISAF entro il 2014. Tra gli ultimi progetti realizzati troviamo un Centro di aggregazione per donne con la biblioteca, alcuni microprogetti sperimentali nella Facoltà di agraria; è in costruzione il secondo piano del carcere di Herat che verrà adibita ad aule per l’alfabetizzazione dei detenuti e un centro per il recupero dei tossicodipendenti nella città di Herat, purtroppo infatti i dati sono allarmanti si parla di 60mila persone che fanno uso di stupefacenti nella sola provincia di Herat di cui dell’80% uomini, 13% donne e 7% bambini dai 5 ai 18 anni.