Conferenza centroasiatica 2013

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AFGHANISTAN – Kabul 19/12/2013. Si è aperta la conferenza sul futuro dell’Asia centrale, a Kabul, il 19 dicembre. I rappresentanti politici di oltre 30 paesi, assieme ai funzionari della sicurezza e delle organizzazioni culturali sono riuniti a Kabul per discutere di alcune delle questioni più urgenti che interessano la regione.

Cooperazione regionale, investimenti in settori di attività e di sviluppo, sicurezza e ruolo dei paesi dell’Asia centrale nel processo di ricostruzione dell’Afghanistan oso stati temi all’ordine del giorno, riporta Tolo News. I partecipanti alla conferenza hanno convenuto sulla necessità di un approccio cooperativo e collaborativo nella lotta contro l’estremismo, nel mantenimento della pace e nelle relazioni tra i paesi. «L’Afghanistan e gli altri paesi dell’Asia centrale hanno grandi valori condivisi che possiamo utilizzare per cancellare le minacce alla sicurezza», ha detto l’Afghan National Security Advisor, Rangeen Dadfar Spanta. «Il governo del Kazakistan sostiene il processo di pace afgano e continuerà il suo sostegno al paese afgano», ha aggiunto l’ambasciatore kazako Agybay Smsgulov. Mentre i negoziati sul patto di sicurezza tra Kabul e Washington pesano, le intenzioni sulla cooperazione erano però chiare alla maggioranza dei partecipanti. «La Repubblica del Kirghizistan sosterrà la strategia internazionale per la ricostruzione dell’Afghanistan postbellico», ha quindi detto l’ambasciatore del Kirghizistan Abdurazakov Avazbek Ishenbaevich. Le modalità per migliorare le economie della regione, le elezioni di aprile 2014 e i risultati delle forze di sicurezza afgane sono stati tra i temi più discussi nel corso della conferenza. «Oggi, in alcune aree, siamo al 90 per cento delle capacità, e in alcune altre all’85 per cento» ha detto il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Sher Muhammad Karimi sui progressi delle forze afgane, «Ci stiamo muovendo verso l’autosufficienza». Nella seconda giornata si tratteranno temi come la lotta al narcotraffico, la conservazione storica e culturale e il ruolo dell’opinione pubblica in tutta la regione.