Abu Sayyaf spaccata in due

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FILIPPINE – Manila 25/09/2014. Con una dichiarazione, il movimento terroristico Abu Sayyaf ha dettato le nuove condizioni per la liberazione dei due ostaggi tedeschi rapiti al largo della costa di Palawan nell’aprile scorso.

Le nuove richieste prevedono, entro15 giorni e pena la decapitazione dei due ostaggi, il pagamento di 5 milioni di dollari e l’uscita del governo tedesco dalla coalizione che combatte contro lo Stato islamico (IS). I due tedeschi sono tenuti prigionieri nella roccaforte di Jolo, casa madre della fazione di Abu Sayyaf guidata da Radullon Sahiron, nella zona di Patiku. Il 14 giugno, le forze armate filippine hanno lanciato una operazione di salvataggio purtroppo fallita: le operazioni speciali persero un terzo della forza totale impiegata: 6 morti e 13 feriti. Questa escalation del rapimento è arrivata dal gruppo del movimento guidato di Isnilon Hapilon e di base a Basilan. Si tratta di un gruppo vicino alla fazione di Sahiron, privi però del “wasta”, ossia della possibilità concreta di minacciare e decapitare gli ostaggi. C’è la possibilità, inoltre, che il vice di Sahiron, Yasir Igasan stia tentando di “fare le scarpe” a Sahiron (a destra), come già tentato in passato, creando una situazione che espone pesantemente il leader provandolo di ostaggi e quindi di scudi contro eventuali azioni delle forze speciali filippine. Durante l’operazione di salvataggio di giugno, la minaccia di uccidere gli ostaggi, frenò ulteriormente la già pasticciata operazione delle forze speciali. C’è una distinzione importante da fare tra i gruppi che fanno capo a Sahiron e Hapilon. Il gruppo di Hapilon è stato attivamente coinvolto nel
flusso di jihadisti filippini verso la Siria e l’Iraq a sostegno delle fila dei Isis; mentre il gruppo di Sahiron non vuole avere niente a che fare con lo Stato Islamico a causa dell’eccessiva e indesiderata attenzione che provoca. Sahiron era stato scosso dalla morte dell’emiro di Abu Sayyaf Khadafi Abubakr Janjalani (nome di battaglia Daf o Pek), arrivando addirittura ad allontanare gli uomini di Jemaah Islamiyah dall’isola di Mindanao. Dalla morte di Daf, Abu Sayyaf si è “spaccata” rimanendo solo un brand cui fanoni riferimento molti gruppi/fazioni. Il movimento oggi si sarebbe ridotto a un gruppo mafioso concentrato su sequestri, racket e omicidi su commissione. Il gruppo di Sahiron in particolare si dedica a queste attività e inoltre, quando Hapilon ha giurato fedeltà ad al Baghdadi e allo Stato Islamico, parlava solo a nome della sua fazione (foto d’apertura). Il gruppo di Hapilon, probabilmente, sta cercando di guadagnare l’attenzione mediatica internazionale sulla scia delle decapitazioni effettuate dallo Stato Islamico, cui aveva giurato fedeltà alla fine dello scorso luglio. Una simile attenzione internazionale servirebbe anche per dimostrare allo Stato Islamico che i jihadisti delle Filippine del sud sono pronte a contribuire maggiormente alla causa, cioè a dare “ostaggi freschi” per le decapitazioni. Accanto a questo starebbe anche l’intenzione di sfruttare, per fini di addestramento e approvvigionamento, le vaste risorse finanziarie che lo Stato Islamico ha accumulato negli ultimi 4 mesi.